La Mostra è realizzata nell’ex Ospedale San Rocco di Matera in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata; l’organizzazione della mostra e la presenza delle opere sono state possibili grazie all’impegno culturale e istituzionale del C.P. Club per l’Unesco di Matera, in sinergia con il Club per l’Unesco dell’Aquila, soci della Federazione Italiana Club e Centri per l’Unesco che aderisce alla iniziativa.
Quest’anno la Pasqua a Matera è incorniciata da una Mostra d’arte dedicata alla passione di Cristo; e poiché l’arte è un veicolo potente dell’etica e dei valori più preziosi, la voce di Matera, amplificata dal
ruolo di Capitale Europea della Cultura 2019, vuol prestarsi per dar forza alla voce di una Città colpita otto anni fa dalla tragedia del sisma e che strenuamente combatte per risorgere: L’Aquila.
Il Comitato Promotore Club per l’UNESCO di Matera e il Club per l’UNESCO dell’Aquila “A. A. Tatafiore”, vogliono dimostrare che un percorso di sofferenza, condiviso in nome della fratellanza autentica e attraverso l’arte, può portare alla salvezza, esattamente come nella Via della Croce Cristiana.
Ecco perché L’Aquila partecipa portando in esposizione a Matera il simbolo di se stessa, il cuore pulsante della collettività, il segno dell’unione e della condivisione, conservato nella Torre del Palazzo Civico: la “Bolla del Perdono”, ossia la pergamena che reca il testo dell’indulgenza plenaria donata da Papa Celestino V alla città e al mondo nel 1294. Fil rouge della Mostra è la Via Crucis realizzata in esclusiva per Matera dall’autore d’arte Marco Rindori, con richiami al paesaggio della Murgia e dei Sassi e riprodotta a rilievo su tavole dalle linee essenziali per consentirne la visibilità tattile, in un impegno
del C.P. Club per l’UNESCO Matera con L’Unione Italiana Ciechi di Matera per la fruibilità dell’arte senza confini di linguaggio e abilità. Per questo le Stazioni, ispirate al commento di Paul Claudel nella traduzione di don Basilio Gavazzeni, consulente teologico della mostra, sono tradotte in cinque lingue e incise su lastre di rame con la scrittura braille. Intorno a questo percorso e alla Bolla del Perdono, ma anche a una collezione privata aquilana del XVIII secolo di reliquie di Santi, anch’esse strumento di perdono e indulgenza, ruotano opere provenienti da tutta Italia, con una presenza speciale della Pro
Loco e del Comune di Spello, della Parrocchia della SS. Trinità di Castrovillari, del Comune di Accadia e della Fondazione Jorio Vivarelli di Pistoia. Saranno esposte opere di Bettoni, Butler, Butini, Celli, Cherilli, Marchionni, Mastroberti, Prosperi, Vanni, Vinazzani, di artisti della “Via Crucis di Spello”, fotografie di Francesco La Centra e uno straordinario manufatto in cartapesta eseguito dall’artista Francesca Cascione su ideazione e progetto del maestro Francesco Artese.
Stefania De Toma
C.P. Club per l’UNESCO Matera